Plastica vs Alluminio: tutti i dati per una scelta sostenibile

Se conosci Permano sai che uno dei nostri punti forti è la sostenibilità, e che il modo che preferiamo per raccontarla è spiegare perché abbiamo scelto di confezionare i prodotti in alluminio e carta certificata FSC evitando così il più possibile l’uso di plastica monouso. 


La nostra comunicazione è da sempre etica e trasparente. In questo articolo vogliamo andare più a fondo, condividendo dati e ricerche, numeri e percentuali che possano davvero raccontare l’impatto positivo di questa scelta. Perché non c’è cambiamento senza conoscenza.


Riciclare la plastica non basta

Ma la plastica è davvero un problema? Non possiamo semplicemente riciclarla per abbassare l’impatto ambientale del nostro shopping beauty? La risposta, come sempre, è nei dati. Non tutta la plastica che gettiamo nella raccolta differenziata infatti è riciclabile: a volte si tratta di materiali misti, dove scritte e rivestimenti o componenti difficili da separare rendono impossibile il riciclaggio.

E poi esistono tante tipologie di materiali plastici, formate da grandi molecole (polimeri) fatte di carbonio e altri elementi. A seconda del tipo di polimero abbiamo termoplastiche o termoindurenti. Questi ultimi ad oggi non vengono riciclati. Il motivo? Le plastiche termoplastiche vengono tritate, sciolte e ristampate e fino qui ci siamo.

Questo per le termoindurenti non è possibile, perché questi polimeri se nuovamente sciolti, non mantengono le stesse caratteristiche, finendo in discarica o negli inceneritori. E quindi arriviamo ai dati: ad oggi, meno del 10% della plastica mai prodotta è stata effettivamente riciclata in qualcos'altro. E si prevede che entro il 2050 ci saranno fino a 12 miliardi di tonnellate di plastica nelle discariche generate dalla sola industria della bellezza.


Questione di impatto

Questi dati sono sufficienti per capire perché nel settore beauty, solo il 5% dell'impatto sull'ambiente deriva dalla fase di produzione, e oltre il 90% deriva dalla fase di post consumo, ovvero quella che si occupa dello smaltimento degli imballaggi vuoti. Uno scenario apocalittico, ma c’è un modo per invertire la rotta.

La scelta consapevole dei marchi di investire in nuovi materiali, o di valorizzare quello che già c’è trasformandolo in un nuovo standard. Ecco perché non abbiamo avuto dubbi, scegliendo di realizzare i nostri contenitori in alluminio e carta certificata FSC. 

Partiamo dall’alluminio, il motivo è semplice: si tratta del terzo materiale più disponibile al mondo dopo l’ossigeno e il silicio, e la sua massa copre circa l’8% della superficie terrestre. Inoltre, il 75% di tutto l'alluminio mai prodotto è ancora in uso oggi. Questo perché si tratta di un materiale dalla potenziale "riciclabilità infinita” - ovvero che non perde mai di qualità indipendentemente da quante volte viene riciclato. E proprio per questo è naturalmente zero-waste, a partire dal suo processo produttivo: gli scarti di lavorazione vengono subito fusi e riutilizzati, senza neppure dover lasciare la fabbrica.

E il riciclo è favorito anche dal vantaggio economico: 1kg di alluminio riciclato infatti richiede solo il 5% dell'energia necessaria per produrre 1 kg di qualsiasi altro metallo e dello stesso alluminio da zero. 


Perché scegliere l’alluminio invece che la plastica? Per noi di Permano, è matematico.